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MURO DIPINTO DI DOZZA:
DAL 13 AL 19 SETTEMBRE IL BORGO ROMAGNOLO

SFIDA I CONFINI DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

Ufficializzate le date della XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza. La Commissione Inviti al lavoro per la selezione di artisti e opere. Al centro il tema del restauro, delle radici della manifestazione e dell’apertura al territorio

(Dozza, 30 luglio 2021) – Ri-aprire, tornare a incontrarsi e a godere della bellezza troppo a lungo negata negli interminabili mesi caratterizzati da chiusure e paura; ma anche curare le opere, restituendole alla collettività “guarite” dagli effetti del tempo; e infine superare i muri, quelli psicologici e quelli fisici, e abbracciare la contemporaneità e il territorio circostante, forti di una storia chiara e inconfondibile, senza temere di perdere la propria identità. Prende il via sotto questi auspici la XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza, organizzata dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e dal Comune di Dozza (Bo) e in programma da lunedì 13 a domenica 19 settembre 2021 nel borgo medievale sulle colline imolesi, a Toscanella lungo la via Emilia e, per la prima volta nella storia della manifestazione, nel vicino borgo di Castel Guelfo.

Confermata anche per questa edizione 2021 la nomina di una Commissione Inviti a cui è stato affidato il compito di selezionare gli artisti che, nel corso della settimana, realizzeranno le opere negli spazi urbani di Dozza, di Toscanella e di Castel Guelfo e che saranno ufficializzati a fine agosto. Già noto il sottotitolo della manifestazione: “Anda e rianda”, da un’idea di Giuliano Bettinzolli, designer, docente e art director che impreziosì Dozza nell’edizione 1962 e che torna nel borgo come membro della Commissione. Insieme a Bettinzolli, il gruppo di artisti sarà individuato dalla critica d’arte, giornalista e docente all’Accademia di belle Arti di Ravenna Sabina Ghinassi, dallo storico dell’arte e docente Claudio Spadoni (entrambi già membri nell’edizione 2019), da Lucia Vanghi, docente di restauro all’Accademia Belle arti di Bologna e da Francesca Grandi, specializzata in Storia dell’arte, conservazione dei beni culturali e componente del Consiglio direttivo della Fondazione Dozza Città d’Arte.

Il commento dei membri della Commissione Inviti

“Penso che la parola chiave per la XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza possa essere ‘apertura’: al pubblico, dopo il lungo periodo di chiusura nelle nostre case e dentro noi stessi, ma non solo – commenta Francesca Grandi -. Il Muro Dipinto è una manifestazione con radici profonde: dalla visionaria e avanguardistica idea del sindaco Seragnoli e della Pro Loco negli anni ’60, questa manifestazione ha camminato fra i decenni nel solco della tradizione ma con uno sguardo sempre attento alla contemporaneità. Una scelta confermata anche per l’edizione 2021 che vedrà anche la presenza di giovani artisti che si cimenteranno con tecniche antiche e preziose. Nel tempo tanti artisti, con linguaggi diversi, hanno dato vita a mirabili sintesi che hanno reso Dozza e il Muro Dipinto realtà uniche al mondo. Realtà che, forti della propria storia, hanno saputo aprirsi al territorio circostante senza temere di perdere la propria identità, coinvolgendo prima la vicina Toscanella e, da quest’anno, accogliendo nel proprio abbraccio anche Castel Guelfo. Apertura, quindi: all’arte, alla bellezza, al territorio. In quella sintesi unica e inconfondibile che è il Muro Dipinto di Dozza”.

“Ho partecipato, appena 17enne, all’edizione 1962 del Muro Dipinto – racconta Giuliano Bettinzolli -: giovanissimo, fra artisti quotati e di grande rilievo, partecipai a una manifestazione coraggiosa e ricca di speranza, cercando di portare uno sguardo d’avanguardia e proiettato al futuro. Oggi, quasi sessant’anni dopo, auguro a Dozza di riscoprire quella stessa proiezione in avanti: occorre avere il coraggio di ‘uscire dalle mura’, anche metaforicamente, rompere i confini che ci permettono di sopravvivere impedendoci di vivere. Curare l’esistente è certamente importante ma non basta: c’è bisogno di coraggio, di scoperta, di rilancio. E Dozza deve e può guardare, oggi e in futuro, in questa direzione sfidando le mura dentro cui l’arte rischia di essere rinchiusa, rifuggendo le soluzioni ‘facili’ che rappresentano una costante tentazione. Così il Muro Dipinto e Dozza saranno cosa viva, pulsante ed espressione di quel coraggio e di quella speranza che hanno nelle proprie radici, fin dalle origini”.

“Sono felice di continuare questa relazione virtuosa con luogo speciale come Dozza, realtà che rappresenta un esperimento storicizzato di public art ante-litteram – commenta Sabina Ghinassi -. Un borgo ormai radicato nell’immaginario collettivo internazionale, protagonista nelle mappe del turismo di qualità di tutto il mondo ma, al tempo stesso, un luogo proiettato nel presente e nel futuro, capace di evolversi, in una metamorfosi che abbraccia le nuove tendenze delle arti visive. Dozza corre su un duplice binario che affianca l’heritage e l’apertura all’innovazione: un dualismo virtuoso a cui, quest’anno, si affianca l’importante concetto di cura delle opere. Grazie al prezioso apporto di Lucia Vanghi il restauro, inteso come ‘prendersi cura’ diventa esso stesso azione artistica nel contesto di un borgo unico che sa fondere, in un’alchimia unica, tradizione e sperimentazione”.

“Quella del 2021, che mi vede onorato di fare parte della Commissione Inviti per la seconda volta, sarà un’edizione articolata e aperta a novità importanti – commenta Claudio Spadoni -: il XXVIII Muro Dipinto abbraccerà una visione molto allargata di Dozza. Vedo comporsi, per questa edizione, uno sguardo d’insieme che accoglie anche una prospettiva urbanistica: gli artisti interverranno non solo sui canonici spazi che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare nel tempo ma opereranno anche su strutture architettoniche del borgo. Il ‘muro’ rimarrà centrale, quindi, ma si inserirà in un disegno più ampio dando vita a una vasta possibilità di interventi che uniscono la pittura e l’intervento urbano. Vedremo svilupparsi opere realizzate con linguaggi molto diversi, da artisti con differenti percorsi e sensibilità, ma di grande autorevolezza”. 

“Seguo il Muro Dipinto da anni affiancando l’organizzazione sul fronte della conservazione delle opere e sono onorata di fare parte, per la prima volta, della commissione inviti – conclude Lucia Vanghi -. L’edizione 2021 giunge in un momento in cui il Paese e le persone hanno bisogno di bellezza, di stabilità, di progettualità: una sorta di cura artistica per l’anima che affianchi la cura dei corpi. E non a caso questa XXVIII Biennale riserva alla cura dei muri che impreziosiscono Dozza un ruolo ancor più rilevante che in passato: il trascorrere del tempo ha prodotto effetti talvolta importanti sulle opere ed è nostro compito tutelarle, proteggerle e restituirle alla collettività nuovamente ‘guarite’. Va in questo senso l’importante progetto di catalogazione dei materiali e delle tecniche messe in campo dagli artisti in questa e nelle edizioni precedenti: l’obiettivo sarà quello di costituire un prezioso archivio che permetta di seguire l’invecchiamento delle opere fornendoci elementi essenziali per prendercene cura nel tempo”. 

Fondazione Dozza Città d’Arte 

Ufficio stampa – Orma Comunicazione

Alessandro Pantani

328.4183424 – a.pantani@ormacomunicazione.it

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MURO DIPINTO DI DOZZA: SVELATI GLI ARTISTI


Sono sette i protagonisti della XXVIII Biennale in programma dal 13 al 19 settembre. Artisti all’opera da lunedì pomeriggio a sabato sera per dare vita a personali interpretazioni del tema dell’edizione 2021: “A’NDA e RIA’NDA”.
(Dozza, 3 settembre 2021) – La commissione inviti ha sciolto le riserve: sono sette gli artisti protagonisti della XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza che si svolgerà da lunedì 13 a domenica 19 settembree che arricchirà il borgo medievale romagnolo di nuove, importanti opere.
Onorio Bravi, Vittorio D’Augusta, Lorenzo Gresleri, Ana Hillar, TakakoHirai e Fabio Petani daranno vita alle proprie opere sotto gli occhi del pubblico presente nel corso della settimana della Biennale mentre Eron avvierà un’opera di più ampio respiro che si concluderà nelle settimane successive alla manifestazione. Sette artisti, con stili e visioni diverse, provenienti da sentieri individuali molto differenti, percorreranno un tratto di strada insieme: quello che li porterà a creare la propria personale interpretazione del tema dell’edizione 2021, “A’NDA e RIA’NDA”, da un’idea del membro della commissione inviti Giuliano Bettinzolli. La tela, come sempre, sarà quella dei muri di Dozza, sempre più borgo dipinto e museo a cielo aperto dalla storia unica e inconfondibile.
I muri
Sei artisti saranno all’opera sui muri di Dozza: il ravennate Onorio Bravi, pittore, scultore, scenografo, mosaicista e incisore le cui opere sono conservate anche nella Biblioteca Nacional di Madrid, porterà le sue suggestioni mediterranee ed etniche a Dozza in via della Pace. A sua cura sarà anche la piccola installazione mobile che prenderà forma sabato 18 a Castel Guelfo. Il riminese Vittorio D’Augusta, ex direttore dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e attualmente docente presso l’Accademia LABA di Rimini, impreziosirà invece Via de Amicislungo la quale prenderanno forma anche le creazioni dell’argentina Ana Hillar, specializzata nel lavorare le terre, materiali di ogni luogo, come connessione con la tradizione locale, e della giapponese TakakoHirai,formata all’arte musiva a Ravenna con esposizioni in Italia, Spagna, Israele, Taiwan e Giappone. Grelo (al secolo Lorenzo Gresleri, architetto bolognese con opere presenti in numerosi
musei del capoluogo emiliano, al Maschio Angioino di Napoli, a Trento e negli Emirati Arabi) svilupperà la propria creazione negli spazi di via XX settembre a Dozza mentre il riminese Eron,tra i più dotati e virtuosi interpreti dell’arte figurativa e della pittura contemporanea internazionale e uno dei più noti esponenti del graffitismo italiano e della street art a cavallo fra XX e XXI secolo, impreziosirà un’opera civica in fase di sviluppo in Piazza Fontana a Dozza.Il piemontese Fabio Petani, infine, svilupperà la sua inedita armonia di linee e colori a Toscanella di Dozza, con un’opera visibile lungo la via Emilia.
Per informazioni
Ufficio stampa XXVIII Biennale Muro Dipinto di Dozza
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328.4183424
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I curricula degli artisti della XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza


ONORIO BRAVI
È nato a Portico di Romagna (FC) il 2 luglio del 1955. Attualmente vive ed opera a San Zaccaria (Ra). Si avvicina all’arte nella seconda metà degli anni ’70 e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, in Pittura.
I suoi interessi fin dall’inizio abbracciano numerosi campi: pittura, scultura, scenografia, mosaico ed incisione, quest’ultima praticata con molta assiduità. Sue opere grafiche sono conservate nel Repertorio degli Incisori Italiani del Gabinetto Stampe Antiche e Moderne “Le Cappuccine” di Bagnacavallo (RA) e presso la Biblioteca Nacional di Madrid, Ministero De Educacion Y Cultura, sala Goya.
Particolarmente significativo per la sua formazione è stato il periodo trascorso in Algeria, nella prima metà degli anni Ottanta, per quelle tracce di sapore “etnico” e per le commistioni del bacino del Mediterraneo evidenti nei suoi lavori. Ha esposto, su invito, in numerose rassegne personali e collettive.


VITTORIO D’AUGUSTA
Vittorio D’Augusta è nato a Fiume nel 1937 e risiede a Rimini dal 1948. Esordisce in campo artistico negli anni Sessanta, unendo all’interesse per la pittura l’impegno culturale e politico tipico di quell’epoca. D’Augusta opera installazioni ambientali, esponendo in importanti rassegne tra cui: Le designazioni del senso, presso la Loggetta Lombardesca di Ravenna (1978); Metafisica del quotidiano, alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1978); Pittura/Ambiente al Palazzo Reale di Milano (1979); Materiale delle Arti al Castello Sforzesco di Milano; Nuova immagine al Palazzo della Triennale di Milano (1980) a cura di Flavio Caroli.
Con il gruppo dei “Nuovi Nuovi”, teorizzato da Renato Barilli espone in prestigiose sedi, come il Palazzo dell’Esposizioni a Roma, la Palazzina di Parco Massari a Ferrara, la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Torino. Ha allestito personali in numerose città, tra cui: Vienna, Milano, Firenze, Amburgo, Francoforte, Monaco, Costanza, Valencia, Bologna, Alessandria, Rimini. Dal 1979 ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, della quale è stato direttore per dieci anni. Attualmente è docente presso l’Accademia LABA di Rimini.


ERON
Nato a Rimini nel 1973, è un artista italiano considerato tra i più dotati e virtuosi interpreti dell’arte figurativa e della pittura contemporanea internazionale ed è uno dei più noti esponenti del graffitismo italiano e della street art a cavallo fra XX e XXI secolo. Si è formato alla scuola d’Arte di Urbino e ha continuato il suo percorso attraverso l’arte urbana underground.


LORENZO GRESLERI (GRELO)
Nato a Bologna nel 1973, diventa critico d’arte nel 1992. Pochi anni dopo consegue una laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze. Nel corso degli anni diventa Direttore Artistico
dell’Associazione culturale èBOtion-Bologna, fino al 2011 e l’anno dopo, diventa Direttore Artistico della Galleria Cavour International Art Center. Dal 2015 ad oggi è saggista presso Cristina Palmieri Arte con la rubrica di arte ed architettura Really G. Show.
Le sue opere sono presenti presso istituti bancari, studi professionali ed collezioni private italiane e straniere. Numerose le esposizioni museali: Sharjia Art Museum (Emirati Arabi), Museo internazionale e Biblioteca della musica (BO), Cà la Ghironda (BO), Museo Gianni Caproni-Aeronautica Scienza e Innovazione (TN), Casa del Console a Calice Ligure (SV), Pan (NA), Maschio Angioino (NA), Castel dell’Ovo (NA) nell’ambito delle manifestazioni culturali legate all’American’sCup, Palazzo Zambeccari (GenusBononiae), Bologna, Galleria D’Arte Moderna Raccolta Lercaro di Bologna, e MEB di Bologna.


ANA HILLAR
Nasce in Argentina nel 1969 e si diploma all’Accademia di Belle Arti di Santa Fe nel 1997. Nel 2001, in Italia ha frequentato un corso di perfezionamento in Arte del Restauro Ceramico presso l’Istituto d’Arte di Faenza.
Sceglie la “terra come materia per la sua dimensione di semplice intimità”, e afferma che “Lavorare le terre, materiali di ogni luogo, significa stabilire contatti con la tradizione locale ripercorrendo la memoria del luogo attraverso la cultura materiale”. Dal 2013 svolge attività di docenza presso il Dipartimento di Beni Culturali di Ravenna per il corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.


TAKAKO HIRAI
Nasce a Kumamoto, in Giappone, nel 1975. Sin da piccola la creatività e la contemplazione fanno parte del suo essere: dialogare sulla natura di essere umano come parte dell’universo è il centro della sua ricerca artistica. Nel 1999 si laurea in pittura alla Facoltà d’Arte della Hiroshima City University e nel 2003 inizia studiare la tecnica musiva a Ravenna dove, vive e lavora stabilmente.
Espone in Italia, Spagna, Israele, Taiwan e Giappone; nel 2013, con l’opera “Vene”, vince Il Premio GAEM – Giovani Artisti E Mosaico, e l’opera entra a far parte della collezione permanente del MAR di Ravenna.
Nel 2017 è la sua prima personale (“Il Senso Segreto della Natura. Takako Hirai”), al MAR e due anni dopo espone la sua installazione Giardino Segreto – site specific, al piano terra della Loggetta del MAR. Dello stesso anno è la prima personale in Giappone, “Hirai Takako – La mia tana”, a Kumamoto.
Nel 2021 è tra gli artisti di “Nature inquiete”, la collettiva tematica (Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, Faenza, 2020. Cappella dello Spirito Santo, Camaldoli, 2021). All’interno dello stesso progetto Takako ha creato un’installazione Giardino Segreto – dedicato al Castagno Miraglia (Parco Nazionale Foreste Casentinesi, Arezzo, fino al 12 settembre 2021).


FABIO PETANI
Fabio Petani nasce nell’estate del 1987 a Pinerolo. Dopo la maturità scientifica si laurea in Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino con una tesi sull’ Arte Urbana e la cultura di strada dalle origini ai giorni nostri. Questa ricerca lo avvicina ancor più strettamente al panorama artistico torinese ed entra a far parte dell’associazione Il Cerchio E Le Gocce (molto attiva nel panorama artistico torinese e non solo sin dal 2001).
Nei suoi lavori è presente una disordinata armonia di linee, forme e volumi che si integrano fra loro con colori tenui e armoniosi miscelati a elementi di rottura. La ricerca analizza l’aspetto chimico e molecolare degli oggetti da cui nasce un lungo lavoro di ricostruzione degli elementi della tavola periodica; una produzione sempre più ricca di particolari per far emerge una complessità organica in continua evoluzione. Ogni elemento chimico, come ogni pianta, ha in qualche modo una connessione con l’ambiente, lo spazio o il contesto dove il murale viene realizzato. L’importanza del legame fra opere e contesto viene ripresa anche nei lavori su legno, carta o altri supporti alternativi.

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IL MURETTO DI…PINTINO, è un omaggio ai più piccoli di Dozza.

Artistartesão artgallery, propone una idea di Cecilia Aranha, creata per il XXVIII MURO DIPINTO DOZZA 2021, una iniziativa per stimolare e coinvolgere i più giovani a partecipare insieme ai Maestri affrescatori.
Pintino, la mascotte è un “cachorro” questo cagnolino/seduta è stato ispirato dal suo piccolo e inseparabile cane, Cecilia, da bambina tentava di dipingerlo con dei colori sottratti ad un suo parente pittore.
Oggi, ha ideato e vestito “Pintino”, con lui vi attende a Dozza in Piazza Zotti, 3 dalle 16.00 alle 18.00 dal 13 settembre al 18 settembre 2021.
Pintino, poserà̀ per voi giovani, restando immobile e sarà felicissimo di “sottoporsi” (data la sua piccola statura) a buffe selfate, quando sarete stanchi, sarà disponibile per farvi riposare. Cavalletti da pittore, lavagne e gessetti, rotoli di carta, pennelli, acquerelli, pennarelli, matite colorate saranno a vostra disposizione e stimolo per creare i vostri dipinti.
Vi aspettiamo, numerosi a Dozza in Piazza Zotti, 3.
Un riconoscimento alla Fondazione Città d’Arte di Dozza e al Comune di Dozza per diponibilità dello spazio espositivo e della occupazione della Piazza Zotti.

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MURO DIPINTO DI DOZZA, AL VIA LA XXVIII BIENNALE: “A’NDA E RIA’NDA”
TRA TUTELA DEL PASSATO E COSTANTE EVOLUZIONE

Arte, cultura, fotografia ma anche musica, laboratori per i più piccoli e una particolare attenzione al restauro e al recupero delle opere delle prime edizioni della manifestazione: la XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza ha aperto i battenti con un programma ricco di eventi e iniziative.

(Dozza, 13 settembre 2021) La XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza ha aperto i battenti: a tenerla a battesimo un parterre de rois composto da artisti, istituzioni locali, membri della commissione inviti, ospiti prestigiosi del mondo della cultura e dell’arte e rappresentanti delle tante realtà che daranno vita a un’edizione ricca di appuntamenti, eventi, suggestioni ed emozioni.

La Biennale del Muro Dipintospiega Simonetta Mingazzini, presidente della Fondazione Rocca di Dozzaè una manifestazione viva, una creatura in costante evoluzione, alimentata dalle energie delle persone che la organizzano, dagli artisti che impreziosiscono Dozza con le proprie opere, dalle suggestioni e dagli stimoli che si sviluppano dal confronto, lungo le vie del borgo. A’NDA e RIA’NDA, come ha sapientemente illustrato Giuliano Bettinzolli, significa dare il L’A, iniziare o fare proseguire il cammino di un progetto ed è questo che accade con il Muro Dipinto: resistere nel tempo ma rinnovarsi continuamente, iniziare ogni volta un cammino nel solco della nostra storia ma assumendo forme, espressioni e declinazioni nuove. E affrontando nuove sfide. È questo il segreto di una manifestazione tanto longeva e capace di lasciare segni durevoli nel tempo e così ricchi di valore”. 

“Il Muro Dipinto è un esempio eccellente – commenta Luca Albertazzi, sindaco di Dozza – di collaborazione efficace fra istituzioni, enti, artisti e cittadini. E ancora una volta si manifesta la capacità del Sistema-Dozza, dal Comune alla Fondazione, a tutti i collaboratori, di attivare sinergie virtuose che generano ricadute positive sul territorio sia sul fronte artistico che dal punto di vista dell’immagine e dell’attrattività turistica del borgo. Non posso che condividere, poi, la grande attenzione al tema del recupero e della cura delle opere: a livello nazionale abbiamo opere eccelse ma la loro cura è spesso lasciata alla sensibilità e disponibilità degli enti locali. Dozza ha una grande responsabilità, in questo senso: possiamo e dobbiamo mostrare come la promozione, la tutela e la valorizzazione delle nostre opere rappresentino un valore aggiunto per comunità e territorio. Come amministrazione comunale, sono orgoglioso di quanto Dozza ha fatto fin qui: c’è ancora molto da fare ma, nonostante gli anni difficili che abbiamo attraversato, i risultati degli sforzi che abbiamo messo in campo si vedono e non possiamo che esserne soddisfatti. Continuiamo così e che Dozza continui a essere un esempio da imitare”.

I muri e gli artisti

Da lunedì 13 settembre e per tutta la settimana, sei artisti saranno all’opera sui muri di Dozza: il ravennate Onorio Bravi, pittore, scultore, scenografo, mosaicista e incisore le cui opere sono conservate anche nella Biblioteca Nacional di Madrid, porterà le sue suggestioni mediterranee ed etniche a Dozza in via della Pace. A sua cura sarà anche la piccola installazione mobile che prenderà forma sabato 18 a Castel Guelfo. Il riminese Vittorio D’Augusta, ex direttore dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna e attualmente docente presso l’Accademia LABA di Rimini, impreziosirà invece Via de Amicis lungo la quale prenderanno forma anche le creazioni dell’argentina Ana Hillar, specializzata nel lavorare le terre, materiali di ogni luogo, come connessione con la tradizione locale, e della giapponese Takako Hirai, formata all’arte musiva a Ravenna con esposizioni in Italia, Spagna, Israele, Taiwan e Giappone. Grelo (al secolo Lorenzo Gresleri, architetto bolognese con opere presenti in numerosi musei del capoluogo emiliano, al Maschio Angioino di Napoli, a Trento e negli Emirati Arabi) svilupperà la propria creazione negli spazi di via XX settembre a Dozza mentre il riminese Eron, tra i più dotati e virtuosi interpreti dell’arte figurativa e della pittura contemporanea internazionale e uno dei più noti esponenti del graffitismo italiano e della street art a cavallo fra XX e XXI secolo, impreziosirà un’opera civica in fase di sviluppo in Piazza Fontana a Dozza. Il piemontese Fabio Petani, infine, svilupperà la sua inedita armonia di linee e colori a Toscanella di Dozza.

I restauri

Il tema del restauro rivestirà un ruolo centrale nella XXVIII Biennale del Muro Dipinto: diverse opere nel corso della manifestazione e delle settimane successive saranno restituite alla collettività ed entreranno a far parte di un prezioso archivio dei materiali e delle tecniche, essenziale per prendersene cura nel tempo. Elettra Ferrari Mazzanti curerà il restauro dell’opera “Ti porta dentro e fuori” (1997) dell’artista austriaco Jorrit Tornquinst, mentre Veronica Villa opererà sugli archi a tutto sesto che ospitano l’opera di Nello Leonardi “Tempo di vendemmia” del 1985. Biores restauri, invece, sarà protagonista degli interventi su “Sottile senso di nostalgia”, realizzata da Keizo nel 1997 e coperta nel 2005, e dell’orologio solare di piazza Zotti a firma di Angelo Brazzi (1983). Una équipe dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, infine, effettuerà le indagini e le analisi necessarie a pianificare gli interventi su “I vigneti del socialismo romantico”, opera di Aldo Borgonzoni del 1985, e restaurerà l’opera “Frammenti” di Ubaldo della Volpe, realizzata nel 2003 durante la XIX Biennale.

Il programma della XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza

Martedì 14 appuntamento alle ore 16 con “Il muretto di…Pintino”, un’idea di Cecilia Aranha (artistartesão artgallery) per stimolare e coinvolgere i più giovani a partecipare insieme ai Maestri affrescatori. “Pintino”, la mascotte della XXVIII Biennale, poserà in piazza Zotti per gli artisti più giovani che avranno a disposizione cavalletti da pittore, lavagne e gessetti, rotoli di carta, pennelli, acquerelli, pennarelli e matite colorate. L’appuntamento si ripeterà per tutta la durata della manifestazione, ogni giorno dalle 16 alle 18. La Rocca di Dozza sarà invece protagonista, alle 17, dell’inaugurazione dei restauri della Loggia delle Prigioni e dell’opera di Ubaldo della Volpe, quest’ultimo a cura dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna.

Mercoledì 15 si conferma l’ormai apprezzato appuntamento “Gelato con l’artista” a Toscanella, dove Sabina Ghinassi, membro della commissione inviti, intervisterà Fabio Petani durante la realizzazione della sua opera per il Muro Dipinto.

Ricca l’agenda di giovedì 16: alle 17 la Rocca ospiterà la performance sportiva “L’arte del pallone” di Fabrizio Maiello mentre, alle 18, fra le mura risuoneranno la voce della soprano Paola Matarrese e il tintinnio dei bicchieri per “Merlotta all’opera”, degustazione e concerto-break che unirà emozionanti arie liriche con i vini della storica e pregiata cantina imolese. Al calare della sera, spazio a “Luce ai muri”, una passeggiata tra gli artisti all’opera sotto le stelle (con la collaborazione di Progetto Luce), e a “Il muro in cantina” che porterà il pubblico alla scoperta della suggestiva cantina dipinta della famiglia Bassi. Alle 21, infine, riflettori sul “Muro Dipinto Show” con interviste e aneddoti con artisti, critici d’arte, ospiti e abitanti di Dozza, alla scoperta della storia e delle emozioni della Biennale, dalle origini a oggi.

Venerdì 17, l’équipe dell’Accademia di Belle Arti di Bologna sarà protagonista delle indagini sul campo per il restauro de “I vigneti del socialismo romantico” di Aldo Borgonzoni mentre la Rocca aprirà le sue porte per “Un archivio da esplorare”, l’esposizione di oltre 100 bozzetti raccolti dal Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto “T. Seragnoli”. Al tramonto, infine, appuntamento con “Calici sotto le stelle”, il pic-nic con musica dal vivo e degustazione di vini del territorio realizzata dall’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, a partire dalle 20.30.

Non mancheranno, naturalmente, gli appuntamenti del weekend: sabato 18 verrà inaugurata la mostra di bozzetti “Oltre il Muro Dipinto” a Palazzo Malvezzi Hercolani a Castel Guelfo dove, alle 12, lo storico dell’arte Claudio Spadoni intervisterà l’artista Onorio Bravi in “Un guelfo di 700 anni fa”. Domenica 19, infine, tornerà “Il Muro a scatti”, mostra fotografica dell’associazione G. Magnani che pubblicherà una selezione delle foto realizzate nel corso di tutta la settimana della Biennale. Confermato anche l’appuntamento con il postcrossing meetup e lo speciale annullo filatelico figurato dedicato al Muro Dipinto 2021.

 Le esposizioni

Ampia la proposta in termini espositivi che la XXVIII Biennale del Muro Dipinto offre ai propri visitatori. Ruolo da protagonista per la mostra fotografica “Walls” di Claudio Cricca, inaugurata oggi 13 settembre e che arricchirà gli ambienti della Rocca di Dozza fino al 5 dicembre.  Fino al 3 ottobre sarà invece possibile visitare “Un archivio da esplorare”, oltre 100 bozzetti d’artista che saranno visibili nel centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto “T. Seragnoli” anche per tutta la durata della biennale. Negli stessi giorni i visitatori potranno apprezzare “Segno Inciso”, a cura dell’Associazione Liberi Incisori (in via XX settembre 46), l’installazione artistica a cura del Centro Occupazionale La Tartaruga, “480 racconti diffusi” e “Il Muralismo pittorico di Aldo Borgonzoni”, curata dall’Archivio e Centro Studi A.B. nello Spazio Dozza Calling di via XX settembre 39. Il 19 settembre inaugurerà, poi, “Il Muro a scatti”, mostra fotografica a cura dell’Associazione foto-culturale G. Magnani che mostrerà i momenti e i volti immortalati nel corso della manifestazione dozzese dai propri associati. Le immagini saranno poi ospitate nei locali delle prigioni della Rocca di Dozza fino al 28 novembre. Castel Guelfo, infine, ospiterà “Oltre il muro dipinto”, una selezione di bozzetti che saranno visibili fino al 3 ottobre a Palazzo Malvezzi-Hercolani.

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Alessandro Pantani

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XXVIII BIENNALE DEL MURO DIPINTO

A TOSCANELLA TORNA IL “GELATO CON L’ARTISTA”,
A DOZZA PICCOLI AFFRESCATORI ALL’OPERA CON “IL MURETTO DI… PINTINO”

Mercoledì sera la critica d’arte e giornalista Sabina Ghinassi intervisterà l’artista Fabio Petani davanti alla sua opera in corso di realizzazione e a un ottimo gelato (offerto anche a tutto il pubblico presente). A Dozza, piccoli artisti alla prova del “Muretto Di…Pintino”, l’iniziativa dedicata ai giovanissimi affrescatori.

(Dozza, 14 settembre 2021) – Riflettori puntati su Toscanella domani, mercoledì 15 settembre: alle 21 in via Emilia 75 va in scena “Gelato con l’artista”: un dialogo/dibattito fra la giornalista critica d’arte e membro della commissione inviti Sabina Ghinassi e l’artista Fabio Petani. La serata settembrina farà da cornice a un confronto sui temi centrali della biennale proprio dove l’artista sta realizzando la sua opera. L’iniziativa vede anche un goloso contributo della Pasticceria Gelateria Berti di Toscanella: al termine dell’evento, infatti, gli spettatori potranno gustare un buon gelato artigianale presso la gelateria. E, perché no, gustarlo insieme all’artista e alla giornalista, esplorando così anche il lato più “dolce” del Muro Dipinto.

A Dozza, fra incisioni e “Muretto Di…Pintino”

Lavagne, gessetti, rotoli di carta e pennelli, acquerelli, pennarelli e matite colorate. Ogni pomeriggio, per tutta la durata della Biennale, a Dozza l’appuntamento è con la novità assoluta di questa XXVIII edizione: il “Muretto Di…Pintino”, lo spazio creativo curato da Cecilia Aranha e da artistartesão artgallery (sponsorizzato interamente da Amodio&Partners) per stimolare e coinvolgere i più giovani a partecipare al Muro Dipinto. Tutti i giorni, fino al 19 settembre Pintino, la mascotte dell’evento, farà la sua comparsa in piazza Zotti e qui, dalle 16 alle 18, poserà restando immobile mentre i giovani affrescatori potranno ritrarlo utilizzando materiali e tecniche diverse.

E mentre i più piccoli daranno libero sfogo alla propria creatività, per i più grandi l’appuntamento è in via XX settembre 46 dove sarà possibile scoprire e apprezzare le creazioni dell’ALI – Associazione Liberi Incisori: una pregevole selezione di opere di cinque incisori diversi condurrà i visitatori alla scoperta di una tecnica antica e suggestiva.

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MUSICA, VINO, STORIE ED EMOZIONI SOTTO LE STELLE

SI ACCENDONO I RIFLETTORI PER LA NOTTE
DEL MURO DIPINTO DI DOZZA

Giovedì dalle 20 le vie del Borgo si accendono con “Luce ai muri”, la serata di decorazione sotto le stelle organizzata in collaborazione con Progetto Luce. In piazza Zotti, alle 21, si va alla scoperta della storia e delle emozioni della Biennale con il Muro Dipinto Show. Alle 18 la soprano Paola Matarrese presenterà “Merlotta all’opera” insieme alla storica cantina imolese.

(Dozza, 15 settembre 2021) – Dozza mette il vestito da sera: giovedì 16 settembre dalle ore 20 le vie del borgo si accenderanno letteralmente per “La Notte del Muro Dipinto”, che vedrà gli artisti realizzare le loro opere sotto il cielo stellato e il pubblico di assistere allo spettacolo della nascita di un’opera d’arte. A far da scenografia all’iniziativa “Luce ai muri”, le strade e i locali del centro storico di Dozza, che per l’occasione allestiranno tavoli all’aperto dove si potrà cenare sotto le stelle senza perdersi la suggestiva esibizione notturna degli artisti della Biennale.

La serata, appuntamento fisso tra i più graditi del Muro Dipinto, è resa possibile grazie alla suggestiva installazione di Progetto Luce Srl di Toscanella, azienda di illuminazione per interni e per esterni che, per la sua lunga collaborazione con la Biennale, può considerarsi specializzata anche nella creazione di atmosfere d’arte.

Sempre dalle ore 20, si potrà andare alla scoperta de “Il Muro in cantina”, visitando una cantina più unica che rara: quella della famiglia Bassi, dipinta da diversi artisti nelle precedenti edizioni della Biennale. Per affacciarsi su questo caratteristico e intimo scorcio di Muro Dipinto bisogna recarsi in Vicolo L. Campeggi, Dozza.

Alle 21 i riflettori si accederanno, infine, su Piazza Zotti, dove andrà in scena il “Muro Dipinto Show”: interviste e aneddoti con artisti, critici dell’arte, ospiti e abitanti di Dozza, alla scoperta della storia e delle emozioni della Biennale, dalle origini a oggi.

La serata sarà anticipata da tre imperdibili eventi che faranno da goloso antipasto alla Notte del Muro Dipinto.

Alle 17 la Rocca ospiterà la performance sportiva “L’arte del pallone” di Fabrizio Maiello. Da ex promessa del calcio italiano a carcerato, la vita di Maiello è rinata grazie al pallone, ritrovato dietro le sbarre durante un’iniziativa UISP: oggi impegnato nel sociale, Maiello è un vero mago del palleggio con qualsiasi oggetto sferico e lo dimostrerà al pubblico cercando di battere un nuovo record.

A seguire, alle 18, fra le mura della Rocca risuoneranno la voce della soprano Paola Matarrese e il tintinnio dei bicchieri per “Merlotta all’opera”, degustazione e concerto break che unirà le coinvolgenti arie liriche della soprano bolognese ai vini della storica cantina Merlotta di Imola. Un connubio emozionale e sensoriale che permetterà ai partecipanti di “ascoltare” il proprio vino scoprendo il nuovo progetto di valorizzazione delle eccellenze della cantina imolese nata nel 1962 accompagnati dalla voce della cantante lirica, da sempre amica di Dozza, che cantò anche per Papa Wojtyla. Tre vini per tre arie d’opera da scoprire usando tutti i sensi.

Alle 18.30, infine, si andrà alla scoperta della mostra fotografica “Walls” di Claudio Cricca: 92 scatti che catturano murales di ogni angolo del pianeta, creando un ponte ideale tra il Muro Dipinto di Dozza e i muri dipinti di tutto il mondo. Dopo un intervento introduttivo, si terrà una visita guidata dallo stesso Cricca, che racconterà dove nasce la sua passione per questa particolare forma d’arte “sociale”, esposta 24/7 e fruibile da tutti. La mostra arricchirà gli ambienti della Rocca fino al 5 dicembre 2021.

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LA PIOGGIA NON GUASTA LA FESTA DELLA BIENNALE:

TANTI VISITATORI E MILLE VOCI AL “MURO DIPINTO SHOW”

Artisti, cittadini, critici d’arte si sono alternati davanti al microfono. Conduttrice d’eccezione la presidente della Fondazione Simonetta Mingazzini. Toccante ricordo di Tommaso Seragnoli insieme al figlio Maurizio. Domani al via l’esposizione dei Bozzetti e Onorio Bravi all’opera a Castel Guelfo intervistato da Claudio Spadoni.

(Dozza, 17 settembre 2021) – Dozza non ha avuto paura della pioggia e ha indossato il vestito delle grandi occasioni dando vita a una grande giornata e serata di racconti, ricordi ed emozioni. Un percorso netto avviato nel pomeriggio con la performance sportiva di Fabrizio Maiello e impreziosito dal concerto-break della soprano Paola Matarrese accompagnato dai vini della storica cantina imolese Merlotta, protagonista di un importante progetto di valorizzazione dei vitigni locali.

Calato il sole, i riflettori si sono accesi poi sul “Muro Dipinto Show”: un momento di confronto, condivisione e intrattenimento sotto il cielo di Piazza Zotti. Tante le persone ad alternarsi al microfono, gestito da una conduttrice d’eccezione: la presidentessa della Fondazione Dozza Città d’Arte, Simonetta Mingazzini.

Sul palco sono stati protagonisti gli artisti della XXVIII Biennale e delle edizioni precedenti, da Onorio Bravi e Giovanni Fabbri, da Roberta Luppi a Lorenzo Grelo a Vittorio D’Augusta. Non sono mancati gli interventi dei membri della Commissione Inviti, e di tanti dozzesi e ospiti con cui si è chiacchierato di arte, prospettive del Muro Dipinto, di cosa rappresenta l’Antico Borgo medioevale di Dozza agli occhi dei visitatori, anche più giovani. Presenti anche le istituzioni, con gli interventi di Gemma Mengoli e del Sindaco Luca Albertazzi e un emozionante momento con Maurizio Seragnoli, figlio di quel Tommaso Seragnoli che nel 1960 ebbe l’intuizione del Muro Dipinto.

Il programma di sabato 18 settembre

Mentre le opere degli artisti volgono verso il completamento, la XXVIII Biennale del Muro Dipinto prosegue con il proprio programma di attività: dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19 sarà ancora possibile visitare “Un archivio da esplorare”, l’esposizione di oltre 100 bozzetti d’artista raccolti dal Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto “T. Seragnoli” nella Rocca di Dozza.

I più piccoli potranno ancora intrattenersi con “Il Muretto Di…Pintino”, lo spazio creativo curato da Cecilia Aranha e da artistartesão in Piazza Zotti che ha raccolto apprezzamento e tanto entusiasmo da parte dei giovani artisti.

Appuntamento anche oltre i confini del Borgo medievale: alle ore 12 a Palazzo Malvezzi Hercolani di Castel Guelfo, si inaugura la mostra “Oltre il Muro Dipinto”, che presenta una selezione di bozzetti del Muro Dipinto di Dozza, mentre alle 12 avrà luogo l’evento “Un guelfo di 700 anni fa”: lo storico dell’arte Claudio Spadoni, membro della commissione inviti, intervisterà l’artista della biennale Onorio Bravi che realizzerà un’opera “mobile” proprio a Castel Guelfo.

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 A SPASSO PER IL BORGO DIPINTO DAGLI ARTISTI E LA MOSTRA FOTOGRAFICA SULLA SETTIMANA DEL MURO NELL’ULTIMA GIORNATA DELLA BIENNALE DI DOZZA

Nella giornata conclusiva della XXVIII edizione della Biennale, un percorso guidato al Muro Dipinto nel Borgo di Dozza e gli scatti più belli della settimana raccolti dall’associazione G. Magnani. Nel pomeriggio anche lo speciale annullo filatelico figurato di Poste Italiane e il Postcrossing Meetup a cura di Carmen Pagli.

(Dozza, 18 settembre 2021) – La XXVIII edizione della Biennale del Muro Dipinto di Dozza è giunta all’ultima giornata. Ma prima del canonico calo del sipario e degli appuntamenti al 2023, il programma di domenica 19 settembre presenta diversi appuntamenti alla Rocca di Dozza per rivivere insieme la settimana appena trascorsa. A partire da “Il Muro a scatti”, la mostra fotografica a cura dell’associazione G. Magnani di Borgo Tossignano che, a partire dalle ore 10, pubblicherà nella Piazza della Rocca una selezione delle migliori foto realizzate nel corso della Biennale dai propri soci: un vero percorso fra volti, istanti ed emozioni immortalate dalle macchine fotografiche durante la settimana. La mostra, terminata la Biennale, si trasferirà nelle prigioni della Rocca di Dozza fino al 28 novembre.

Si prosegue alle 11 con il Postcrossing Meetup, condotto da Carmen Pagli negli spazi della Rocca, e con lo speciale annullo filatelico figurato dedicato al Muro Dipinto, a cura di Poste Italiane – filiale di Bologna e in programma dalle 11.30 alle 16.30, sempre alla Rocca.

A spasso tra i muri dipinti

Il pomeriggio della domenica riserva una delle iniziative più gradite e partecipate dell’intera rassegna: “Un Borgo Dipinto”, un percorso guidato al Muro Dipinto, a spasso tra i muri intrisi d’arte del Borgo di Dozza. Appuntamento dalle ore 15.30 davanti la Rocca per la partenza rigorosamente a piedi.

Domenica sarà anche l’ultima occasione per visitare l’esposizione di bozzetti d’artista “Un archivio da esplorare”, organizzata dal Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto “T. Seragnoli” presso la Rocca di Dozza. Ingresso con Green Pass e mascherina dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.

La chiusura della manifestazione è affidata alle creazioni dei giovani affrescatori, giunti all’ultimo appuntamento con “Il Muretto Di…Pintino” in Piazza Zotti. I ritratti di Pintino, la mascotte della Biennale, eseguiti dai bambini con tecniche e strumenti diversi, rappresentano anche uno sguardo sul futuro del Muro Dipinto e, più in generale, dell’arte. Nella speranza che un giorno qualcuno di questi artisti in erba partecipi al Muro Dipinto… in qualità di affrescatore!

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 XXVIII BIENNALE DEL MURO DIPINTO
GRANDE SUCCESSO PER L’EDIZIONE PIÙ PARTECIPATA
DEL VENTUNESIMO SECOLO

L’edizione 2021 della kermesse artistica si chiude tra gli applausi e tanto pubblico per le vie del borgo dipinto. Simonetta Mingazzini, Presidentessa Fondazione Dozza Città d’Arte: “Un successo che nasce dalla collaborazione di tutti: dai privati, agli enti, alle associazioni, alle istituzioni”.

Cala il sipario fra gli applausi (e qualche goccia di pioggia) sulla XXVIII Biennale del Muro Dipinto di Dozza: una settimana di eventi, incontri, esperienze e scoperte. Ma soprattutto una settimana di arte sui muri: nuove opere, a impreziosire il “Borgo Dipinto” per antonomasia, e importanti restauri hanno preso vita dal 13 al 19 dicembre in quella che può essere definita come l’edizione più partecipata del ventunesimo secolo.

“La XXVIII Biennale – commenta Simonetta Mingazzini, presidentessa della Fondazione Dozza Città d’Arte – è stata un grande successo. Tanto pubblico, con centinaia di visitatori ogni giorno, opere prestigiose, un cartellone di eventi ricco e apprezzato e il coinvolgimento di tanti bambini e ragazzi nello spazio inedito pensato per loro: il Muretto Di…Pintino ha riscosso davvero un successo importante e ci piace pensare che, magari, in una Biennale futura, potremo ospitare qualche artista che ha mosso i primi passi proprio sulle lavagne in Piazza Zotti!”

Un risultato importante anche per tutte le attività di Dozza e del territorio: “Credo sia importante sottolineare come, con uno sforzo economico sostenibile per una realtà come la Fondazione Dozza Città d’Arte, siano stati centrati diversi obiettivi: da un lato oggi il borgo e il territorio si arricchiscono di sei nuove opere e di quattro restauri di grande pregio ma dall’altro è importante vedere come, nell’arco di tutta la settimana, si siano registrate ricadute positive per tutte le attività economiche, ricettive e produttive di Dozza: un segnale importante in una fase di ripartenza tanto delicata”.

“Il vero successo però – sottolinea la presidentessa – è nella partecipazione di tutti: la XXVIII Biennale è sicuramente la più ‘collettiva’ e partecipata del nuovo millennio. Il Muro Dipinto è sempre un momento corale ma quest’anno abbiamo trovato la collaborazione di ogni cittadino, impresa, ente, istituzione, associazione: una sinergia che ha permesso la realizzazione di un evento unico, prezioso, emozionante. E pieno di quella bellezza di cui, dopo due anni di pandemia, lockdown e sofferenza, tutti avvertivamo il bisogno. Il mio ringraziamento va a tutti: artisti, commissione inviti, volontari e collaboratori, privati, associazioni e aziende, turisti e curiosi, a chi ci ha aiutato e anche a chi ha mosso qualche critica, spingendoci sempre a dare il massimo e, forse, qualcosa di più. Mai come quest’anno il Muro Dipinto è un successo di tutti”.

L’appuntamento è al 2023 per la XXIX Biennale del Muro Dipinto ma il cartellone della Fondazione Dozza Città D’Arte continua anche nei prossimi mesi.

Per tutte le info: www.fondazionedozza.it

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