Biennale 2017

La commissione inviti

Anche nel 2017, dopo la felice scelta effettuata per la Biennale precedente, è stata nominata una Commissione Inviti incaricata di selezionare gli artisti che per una settimana si sono impegnati a dipingere i muri di Dozza e Toscanella. Cinque i componenti: Enrico Fornaroli (direttore dell’Accademia Belle Arti di Bologna), ed Enrico Maria Davoli (docente dell’Accademia delle Belle Arti di Brera) a conferma della stretta collaborazione con il mondo delle Accademie, Pierluca Nardoni (critico d’arte), Patrizia Grandi (storica dell’arte), Francesca Grandi (storica dell’arte, insegnante e membro del consiglio direttivo della Fondazione).

Gli artisti e i muri

Protagonisti di questa edizione, sono sei artisti selezionati dalla Commissione Inviti, che hanno realizzato le proprie opere en plein air, sotto gli occhi degli spettatori, in un’atmosfera indimenticabile e capace di portare l’arte, il disegno e la pittura sulle pareti delle case. Andrea Mario Bert, già allievo dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, la cui poetica è influenzata da studi indipendenti di storia, filosofia, mistica e alchimia, è stato impegnato in Vicolo Campeggi, insieme a Andrea Gualandri, pittore, fumettista, grafico e illustratore. È invece piazza Carducci l’altro luogo di Dozza di concentrazione degli artisti; lì si è potuto assistere all’opera lo scultore e creatore di installazioni Giorgio Bevignani, molto apprezzati anche a livello internazionale, e l’esperto della tecnica di incisione e graffio Mattia Turco. Scendendo a Toscanella, particolare rilevanza assume la scelta di una location, quella della parete dell’edificio che si affaccia sulla Via Emilia Ponente, all’incrocio semaforico con via Poggiaccio. Qui è intervenuto Alberonero, giovane indagatore di forme geometriche con all’attivo diverse esperienze all’estero. In piazza della Libertà, sulla facciata del centro comunale, polivalente lato via Marmane, è stato collocato Marco Lazzarato, docente dell’Accademia Belle Arti di Bologna e già consulente di diverse aziende nel settore ceramico. Nell’occasione sono stati effettuati anche dei restauri: innanzitutto, la Biennale è stata l’occasione per riaccogliere nella Rocca di Dozza il dipinto “Paesaggio con figure” realizzato nell’edizione del 1967 da Francesco Tabusso, e sono stati anche gli studenti bolognesi a intervenire sull’opera “Sole su muro rosso” fatta dal maestro Bruno Saetti alla II Biennale, sempre nel 1967. Il ritorno dell’artista veneziano Paolo Scarpa, già allievo di Saetti, che ha partecipato alla Biennale del Muro Dipinto per restaurare “Uomini che volano tra le vigne”, il dipinto da lui realizzato in via De Amicis durante la Biennale del 1981. La Rocca, durante della Biennale, ha ospitato la mostra “#Murales”, curata dalla Fondazione Dozza Città d’arte, con l’esposizione di un centinaio di opere firmate dal maestro accademico Bruno Saetti e dai suoi allievi Paolo Scarpa e Virgilio Mazzetti. Come commenta la Presidente della Fondazione Dozza Città d’Arte, Simonetta Mingazzini, “La Biennale 2017 scommette sul futuro facendo tesoro della riflessione sulle radici del Muro Dipinto e del successo della precedente edizione del 2015. Vogliamo porre al centro dell’attenzione il tema della rigenerazione urbana attraverso l’arte e quello della sostenibilità, ovvero della conservazione del patrimonio artistico.”